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UNA SERATA FETISH, DOPO UN ANNO DI LONTANANZA
La mezzanotte è appena scoccata. Le campane a quest’ora della notte si sentono molto bene, non c’è quasi nessuno in giro per strada.
Le calli a Praga sono ampie, i negozi sono quasi tutti quanti chiusi c’è qualche saracinesca ancora a metà strada.
In lontananza vedo il kebabbaro ancora aperto. È un piccolo negozio di indiani che preparano un kebab da urlo. Mi avvicino prima che chiuda del tutto, lo saluto.
Ciao Ali
Lui mi restituisce un ampio sorriso, mi dice:
Vuoi il solito kebab con le cipolle e il piccante?
io gli dico: assolutamente si, anzi per favore me ne prepari due, ma uno dei due senza cipolla e piccante. Ali mi guarda con aria sospettosa e mi chiede:
anche questa sera uno dei tuoi soliti incontri a luci rosse?
Mentre lo guardo mi accendo una sigaretta e gli rispondo: non è proprio un incontro, una vecchia conoscenza dopo un anno di lontananza, ci ritroviamo di nuovo, l’ho rivisto per caso, sa che vivo qui, quindi non si aspettava certo di rivedermi, sa quello che faccio, la mia doppia vita, giornalista di giorno e accompagnatrice di notte.
Ali mi guarda di nuovo e mi dice:
quando troverai quello giusto?
io gli rispondo:
non esiste quello giusto bisogna sapersi adattare alle situazioni.
Continuo a guardarlo lo vedo preoccupato.
Ali non ti preoccupare sei il mio miglior confidente, non ho niente, sto molto attenta a quello faccio, le analisi sono perfette, i miei valori sono quelli giusti.
A quel punto è lui che scoppia a ridere.
In ogni caso stai attenta lo stesso, non smetterò mai di dirtelo ti voglio bene e per te voglio il meglio, tra pochi minuti saranno pronti i tuoi kebab, a proposito lui come si chiama e cosa fa nella vita se è possibile sapere?
Lo guardo ancora molto bene, tiro il fumo che mi va direttamente alla testa, e gli dico:
Joseph, è un avvocato, un uomo come lo definisco io di lusso, lavora molto, in passato è stato sposato, ha una figlia piccola, ha appena sei anni.
Josephine è bellissima, è la sua versione femminile anche nel nome. Di lui so quello che mi serve per fare il mio lavoro e questa sera lo rivedrò di nuovo, mentre gli racconto tutto questo Ali è contento, mi dice i tuoi kebab adesso sono pronti, li avvolge nella carta stagnola, devono essere semplicemente buonissimi.
Vedo che comincia ad impacchettare dei meravigliosi dolcetti alle mandorle, noci e uvetta passa, ho l’acquolina in bocca, Ali mi sorride e mi dice:
sono un regalo, mi raccomando prendi anche una bottiglia di vino rosso si accompagnano molto bene, il mio amico qui all’angolo è ancora aperto, corri e prendi quello buono, e soprattutto buona serata e buon lavoro.
Prendo la borsa con i kebab ed i dolcetti, ci metto un attimo ad arrivare al negozio di liquori e superalcolici, gli dico che mi manda Ali, avrei bisogno di una bottiglia di vino rosso, a quel punto si allontana un attimo ed in pochi minuti è di ritorno con una bottiglia di vino rosso, mi dice che è uno dei suoi vini migliori da accompagnare con degli ottimi dolci ed anche della carne rossa, lo guardo e sono contenta della scelta, gli chiedo quanto costa mi dice: 8 euro è un buon prezzo considerata la qualità del vino.
Lo pago ed esco dal locale ringraziandolo, è quasi l’una di notte di sicuro Joseph sarà sveglio, ha dormito tutto il giorno, manca poco per arrivare a casa, il mio appartamento si trova in un quartiere residenziale di Praga, è molto tranquillo e silenzioso, i vicini di casa sempre molto educati e cordiali, i miei incontri spesso avvengono nelle case dei miei clienti, questa volta è Joseph ad essere venuto a casa mia.
Sono finalmente arrivata apro l’ampio portone in ferro battuto, c’è una corte interna, l’ascensore mi porta al terzo piano dove si trova il mio appartamento. Ho spostato il mio lavoro di giornalista in questa città e due volte al mese mi reco a Madrid per rendere conto del mio operato, viaggio molto e da due anni conosco uomini d’affari, il più delle volte i nostri incontri si chiudono con una cena, il livello culturale è abbastanza alto, per mia fortuna parlo correttamente tre lingue di cui una è il francese, l’altra lo spagnolo e per concludere l’inglese.
In questi due anni ho conosciuto sei uomini, uno diverso dall’altro.
Non è previsto il sesso quello che tutti quanti noi intendiamo in modo tradizionale, il tipo di comunicazione è piuttosto verbale, amano guardarmi, accarezzarmi, il fetish è uno di quei aspetti che caratterizza poche persone, per lo più quelle che godono a livello mentale, un esercizio che viene fatto fin dalla tenera età si arriva al culmine dove il solo pensiero può soddisfare, la purezza dei sensi, dove il tatto diventa superfluo, si sviluppano gli altri sensi, la vista, l’olfatto, l’udito.
Il mio pensiero corre a Joseph e al fatto di averlo tra le mie braccia. Apro la porta e me lo ritrovo disteso sul divano, profondamente rilassato, entro senza fare rumore, appoggio la borsa in camera mia assieme a kebab e vino rosso, mi tolgo i vestiti e raccolgo i capelli, dal cassetto del mio armadio tiro fuori un paio di collant neri traforati, sono quelli che avevo indossato la prima volta con Joseph, li ho sempre conservati, diciamo per ricordo, gli slip mi scivolano dal corpo, comincio ad indossare i collant aderiscono perfettamente alla gamba, mettono in evidenza la sinuosità del mio corpo.
I miei piedi sono perfetti ricordano nella forma quelli asiatici, una parte del mio corpo che Joseph ha sempre amato, desiderati ed accarezzati, le nostre sedute sono durate un paio di volte e poi se ne è andato, i collant sono perfetti, indosso una maglia in puro cashmere, morbida al tatto, la scollatura profonda, si intravede il seno, i capelli raccolti, metto il rossetto rosso e un filo di mascara.
Sono abituata a lui ai suoi desideri a quello che vuole veramente, ma questa volta è a casa mia, il mio spazio naturale, sono molto eccitata, come arrivo in salotto, lo trovo seduto sul divano è a petto nudo, solleva lo sguardo, il suo viso è meraviglioso, incorniciato da dei morbidi riccioli scuri, un naso perfetto e le labbra carnose da baciare, labbra che non ho mai avuto occasione di toccare o sfiorare, mi avvicino a lui, il suo sguardo si sofferma sulle mie gambe, i collant lo eccitano, segue ogni mio passo, con la mano destra si sfiora i capelli, è rilassato e si vede, con calma si adagia nuovamente sul divano, non toglie mai lo sguardo, mi spoglia e lo so, io resto in piedi per un attimo a contemplare la sua di bellezza, un corpo statuario, sento di essermi bagnata, mi avvicino sempre di più a lui, mi siedo dalla parte opposta a lui sul divano, cosi come mi distendo i miei piedi raggiungono le sue mani, Joseph comincia ad accarezzarli, sento il suo tatto, la delicatezza con la quale li sfiora, sento le sue dita forti su di me, dai piedi passa alle gambe, le accarezza, le sue dita si infilano nelle fessure delle calze.
Sento il caldo del suo corpo, continua ad accarezzarmi cosi, i miei piedi lo eccitano, continua a massaggiarli intensamente, comincia a mordicchiarli lentamente, ogni singolo dito, fin quando non sento la sua lingua sfiorarli, sento che è bagnata, umida, le sue mani sulle mie gambe fino a quando non lo sento venire, i muscoli del suo corpo si distendono completamente, continua a sfiorarmi le gambe, ad accarezzarle.
Il suo tatto è meraviglioso, deciso, sicuro, senza titubanze, Joseph si avvicina a me e dolcemente mi bacia sulle labbra, mi dice soltanto mi sei mancata moltissimo, sono contento di rivederti, appoggia le mie gambe sulle sue spalle e mi bacia di nuovo, le sue labbra sulle mie, continua ad accarezzarle le mie gambe, i suoi riccioli sono morbidi al tatto, lo accarezzo dolcemente, Joseph si adagia nuovamente e mi appoggia sul suo petto, con dolcezza toglie la maglia e resto nuda cosi sul suo petto mentre continua ad accarezzarmi, rimaniamo cosi uno sull’altro, mi scioglie i capelli, e respira a fondo il mio odore, sono estasiata, resto sul suo petto come se fosse il mio unico territorio.
Joseph con le sue mani accarezza dolcemente la mia schiena, mi dice soltanto di essere felice di stare con me, di essere il mio uomo, quello che sa come prendermi, io continuo ad ascoltarlo in silenzio, sollevo la mia testa e lo bacio sulle labbra, lo sento respirare, le pulsazioni del suo cuore si fanno sempre più intense, gli dico:
sono felice di averti ritrovato, di essere qui con te e anche domani mattina, ci aspettano due kebab da urlo, rimarrai a dormire qui da me, Joseph mi guarda, mi bacia dolcemente e annuisce senza emettere alcun suono, entrambi rimaniamo cosi uno sull’altro consapevoli entrambi delle nostre scelte, domani mattina sarà un inizio diverso dal solito, ricordo ancora le parole di Ali, trova quello giusto, e forse Joseph è quello giusto.
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