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Eris, la dea della discordia
Victoria è sempre stata la ragazza più popolare della scuola, ma non solo perché era ed è tutt’ora una bellissima ragazza, ma perché era gentile con tutti, accondiscendente, sempre col sorriso, cercava sempre di aiutare tutti senza voler mai nulla in cambio fin dalle elementari, tanto buona che odiava il suo nome, credeva che potesse incutere timore nella gente, tant’è che preferiva essere chiamata Viky.
Man mano che Viky cresceva, cresceva anche in lei la sensazione di sentirsi diversa, come se il suo IO interiore fosse ben diverso da quello che appariva esteriormente.
Alle medie fece anche un tema su questa sensazione, parlava di come l’anima di una persona possa essere in conflitto con il carattere di questa persona.
Al liceo, che cominciava ad uscire con i ragazzi, capi che anche la sua sessualità era in forte disaccordo con la sua anima, ma ancora non capiva cosa le facesse provare questa sensazione.
All’ultimo anno di liceo, quando cominciava a parlare con le amiche di esperienze sessuali, cominciò a provare una strana eccitazione quando si parlava di legare a letto il proprio ragazzo e come lo si potesse torturare prima di dargli quello che lui tanto desiderava.
Ma la vera svolta, arrivò al primo anno di università, quando luoghi e persone vennero ad essere totalmente diversi da quelli del passato.
Nel campus universitario, abitava in un appartamento con altre 3 ragazze con le quali non ebbe difficoltà a fare amicizia ed a confidarsi, ma quello che fece fatica a capire era che queste ragazze avevano l’anima come la sua.
Purtroppo entro la fine del primo anno, per un motivo o per l’altro, il gruppo di queste 4 ragazze dovette sciogliersi perché le 3 amiche di Viky si ritirarono in favore di un’opportunità lavorativa, ma decisero che sarebbero rimaste in contatto.
La prima amica, Jenny non tardò a contattare Viky, che subito accettò il suo invito a passare una serata a casa sua, ma non sapeva che da quella sera avrebbe finalmente capito cosa fosse la sensazione che da sempre sentiva.
Viky arrivò prima dell’orario stabilito con Jenny per farle una sorpresa, ma fu Viky in realtà quella sorpresa.
Arrivata alla porta di Jenny, suonò il campanello e sentii la voce di Jenny che quasi incazzata disse: “Vai a vedere chi è inutile schiavo! E se è Viky apri la porta e falla accomodare!”
Un uomo vestito da maggiordomo aprì la porta e fece entrare Viky, che notò subito Jenny vestita da dominatrice, la quale le diede il benvenuto: “Benvenuta a casa mia!” Viky salutò a sua volta e chiese: “ma come sei vestita?” e Jenny rispose: “Ah già, tu forse non lo sapevi, sono una dominatrice! E quel coglione laggiù è il mio schiavo! O come dicono gli amici, il mio ragazzo!”
Viky come sempre sentì una sensazione di discordia tra il suo carattere e la sua anima, il suo carattere non permetterebbe mai di chiamare una persona coglione, ma la sua anima provava quasi eccitazione nel vedere trattare male e umiliare quel povero schiavo.
Jenny si avvicina allo schiavo e dopo avergli tirato un sonoro schiaffo sul coppino lo rimprovera: “cosa aspetti a prenderle il cappotto e chiedere se vuole qualcosa di aperitivo? Devo sempre dirti tutto?”
Lo schiavo andò dietro Viky, la aiutò a togliere il cappotto e dopo aver chiesto cosa volesse di aperitivo andò a depositare il cappotto e prendere un bicchiere di vino.
Viky cominciò a sentire una strana e forte eccitazione nel vedere trattare in quel modo una persona, sensazione che è in netto conflitto col suo carattere, e lei fu ancora più confusa.
Jenny chiese a Viky di seguirla in camera sua, dove si cambiò e mise un miniabito nero chiedendo poi a Viky: “dai, è una serata tra amiche, non vorrai restare in jeans e maglietta, vero? Ti presto io un bel vestitino!”
Jenny fece provare alcuni dei suoi abiti a Viky, convincendola a tenere la minigonna e la maglietta scollata.
Andarono in salotto e dopo che Jenny si mise seduta sul divano chiamò il suo schiavo: “OH! Porta due bicchieri di vino!” “Subito mia padrona” rispose lo schiavo arrivando in pochissimo tempo coi due bicchieri in un vassoio, ce li pose e chiese: “posso fare altro per voi padrona?” Jenny gli fece segno come da avvicinarsi a lei, lui si avvicinò e lei tirandolo per l’orecchio gli disse: “non vedi che manca l’appoggia piedi? Devo sempre dirti proprio tutto?”
Lo schiavo si mise a quattro zampe in modo che lei potesse usarlo come poggia piedi, Viky era sempre più stranita alla cosa, ma anche sempre più eccitata, mentre Jenny continuava a parlare come se nulla fosse.
Suona il campanello e Jenny scosta un piede per tirare una pedata sul fianco dello schiavo buttandolo a terra e ordinandogli: “vai ad aprire quella porta! Rincoglionito!”
Lo schiavo va ad aprire la porta ed entrano Samantha e Roberta (Samy e Roby per gli amici) che come entrano si tolgono il soprabito e lo lanciano addosso allo schiavo senza nemmeno salutarlo o guardarlo, come se fosse un semplice appendiabito.
Viky ancora una volta resta allibita su come viene trattato il povero schiavo, ma ancora una volta sente anche una forte e irrefrenabile eccitazione.
Samy e Roby notano la faccia di Viky e chiesero se ci fosse qualcosa che non andasse bene, ma Jenny spiegò loro: “sapete com’è Viky, è la ragazza più dolce e gentile che ci sia, non ha mai visto una dominatrice ed uno slave! Non sapeva nemmeno che io lo fossi!” si misero a ridere tutte e tre e poi Viky chiese: “ma a voi non fa strano vedere come viene trattato?” Ridettero ancora le tre amiche e poi Samy spiegò: “siamo tutte e tre dominatrici! Ognuna di noi ha il proprio schiavo! Roby addirittura ne ha più di uno! Mentre quello di Jenny è proprio il suo fidanzato! Siamo abituate noi a vedere un uomo sottomesso!”
Viky non se lo spiegò, ma fu sempre più eccitata, e per cercare di mantenere il controllo cercò di sviare il discorso chiedendo: “Ma Jenny… Ma non è che ti si sta bruciando la cena?” Jenny chiese il perché e Viky rispose: “non ti ho ancora vista andare in cucina a controllare…” le altre tre ragazze ridettero e poi Jenny spiegò: “che me ne faccio di uno schiavo se poi devo fare le faccende domestiche? E’ compito suo farle! Il mio compito è godermi la vita! Sono la sua regina, la sua Dea! E deve adorarmi rendendomi la vita migliore!”
Lo schiavo entrò in salotto e comunicò alle ragazze che la cena era servita facendo un inchino mentre indicò la direzione della sala da pranzo.
Le quattro ragazze andarono a sedersi nella sala da pranzo, mentre lo schiavo servì loro la cena che cominciarono a gustarsi continuando il discorso spiegando meglio a Viky cosa fosse il femdom.
Jenny si alzò in piedi, si sfilò le mutandine da sotto il suo miniabito e chiamò a lei lo schiavo, si risedette sulla sedia, lasciò cadere a terra le mutandine senza dire una sola parola, e lo schiavo andò subito sotto al tavolo dandole piacere con la lingua.
Si alzò Roby, prese le mutandine da terra e le mise in testa allo schiavo che smise di leccare Jenny e si rialzò tenendo in testa le mutandine, Roby fece come Jenny, si sfilò le mutandine, si risedette e fece cadere a terra le sue mutandine, lo schiavo andò subito a dare piacere a Roby, poi fu il turno di Samy, in fine le tre ragazze cercarono di convincere Viky che però si sentiva a disagio a farlo, e per il momento non lo fece.
Viky andò in bagno, e si accorse che le sue mutandine erano bagnate, impregnate dei suoi umori tanto che era eccitata, e la sua anima fu sempre più in conflitto col suo carattere.
Tornò in sala da pranzo e trovò lo schiavo legato ad una colonna mentre Jenny lo frustava perché aveva fatto cadere le tazzine del caffè.
Normalmente Viky sarebbe intervenuta, avrebbe fatto di tutto per aiutare un indifeso o un debole, ma questa volta provava qualcosa di più forte, provava eccitazione, si sentiva persino sadica solo alla vista di quella fustigazione, poi qualcosa in lei esplose e le diede forza di fare una cosa, qualcosa che andò oltre ogni suo principio.
Viky fermò Jenny, le prese la frusta dalla mano con forza e si mise a frustare lo schiavo provando un immenso piacere, mentre le amiche incredule restarono ad ammirare le frustate di Viky.
Jenny posò una mano sulla spalla di Viky e le disse: “ora basta, è sufficiente!” Viky ritrovò la lucidità e fermandosi le disse: “scusatemi! Non so cosa mi abbia preso!” le tre amiche sogghignando la tranquillizzarono dicendogli: “va tutto bene! Dovresti vedere cosa gli facciamo a volte… Solo che per quello che ha fatto, sono sufficienti 30 frustate!”
Una volta liberato lo schiavo, esso si rivestii e andò a rifare il caffè che le ragazze su gustarono in salotto davanti alla TV mentre lo schiavo restò fermo in piedi accanto a Jenny in attesa di nuovi ordini.
Finita la serata, le ragazze si salutarono, e Samantha invitò le tre amiche a passare una serata a casa sua la prossima volta: “La prossima serata la facciamo a casa mia, così vi presento il mio nuovo schiavo”
Passarono alcuni giorni, e le quattro ragazze si misero d’accordo per trovarsi a casa di Samantha.
Viky come al solito fu la prima ad arrivare, e appena raggiunta la porta suonò il campanello, dopo qualche secondo si aprì la porta ed ad attendere Viky ci fu un ragazzo vestito da ragazza, con minigonna di jeans, maglietta scollata sotto la quale aveva un reggiseno che conteneva un seno finto molto realistico e degli stivaletti tacco 12.
Lo schiavo di Samy fece accomodare Viky che ancora una volta restò sorpresa di come l’amica trattava il ragazzo, anche se ormai aveva capito che il soprabito lo doveva consegnare allo schiavo.
Dopo poco arrivarono anche le altre due amiche che entrando in casa cominciarono a umiliare maggiormente lo schiavo con commenti del tipo: “che sfigato… Talmente inutile come uomo che preferisce fare la donna…”
Samy disse: “lei è Federica! La mia puttanella!” indicando il ragazzo con abiti da donna, e poi continuò: “dato che questa sera sarà la nostra cameriera, ho deciso che dovrà farlo più femminilmente possibile”
Lo schiavo si preoccupò di servire loro un ricco aperitivo, seguito da una cena interamente preparata da lui sempre cercando di mantenere un portamento il più femminile possibile.
Roby, notando una forte erezione sotto la gonna dello schiavo disse a Samy: “certo che quella protuberanza sotto la gonna non è molto femminile”
Samy: “e che ci posso fare se quel porco si eccita a fare la troia?”
Roby: “forse ho una cosa in macchina che potrebbe risolvere il problema”
Samy: “che cosa è?”
Roby: “oh, vedrai! E’ un articolo che ho scoperto da poco, e ad ogni mio schiavo, lo faccio portare sempre!”
Roby si alzò ed andò in auto a prendere quel qualcosa, tornò con un astuccio nero e chiamò a se Federica che subito andò da lei, Raby la bendò e dopo averle alzato la gonna strinse con forza il pene dello schiavo fino a fargli passare completamente l’erezione, senza farsi vedere dalle amiche gli montò una gabbia di castità, gli riabbassò la gonna, le tolse la benda e commentò: “ora va meglio!”.
Samy chiamò a se Federica ed esaminò l’oggetto e l’operato di Roby e commentò: “cavoli! Che oggetto interessante!” poi guardò Federica e le disse: “sai vero che d’ora in poi resterà rinchiuso il tuo cazzetto? E d’ora in poi potrai godere solo come una donna”
Federica rispose:” come lei desidera mia padrona” mentre faceva smorfie di dolore per le erezioni smorzate dalla gabbietta quasi facendo uscire le lacrime dagli occhi.
Passarono al dolce e poi al caffè, e Francesca cominciò a lamentarsi del dolore causato dalla gabbietta, ma Samy le disse: “cazzi tuoi se fa male! Non me ne frega un cazzo! Tanto tra un attimo sarà qualcos’altro a farti male!”
Samy poggiò la tazzina sul tavolo, andò verso una cassettiera dalla quale estrasse uno strap-on che subito indossò, chiamò a se Francesca indicando il pavimento, lo schiavo si mise in ginocchio davanti a lei che con decisione gli infilò il dildo in bocca ordinandogli di spompinarlo.
Mentre lo schiavo spompinava lo strap-on, Samy lo continuò ad umiliare davanti alle amiche: “guardate come succhia bene la mia troia d’appartamento!” mentre lui si contorceva dal dolore causato dalla gabbietta che frenava ogni tentativo di erezione.
Samantha accarezzò i capelli a Francesca e gli chiese: “sai cosa altro fanno le troie come te?”
Francesca con ancora il dildo in bocca rispose: “no padrona”, Samy incazzata gli sferrò un calcio che lo fece cadere a terra, lo prese con forza facendolo mettere a 90 e cominciò a scoparlo da dietro col suo strap-on dicendogli: “lo prendono da dietro e godono come puttane!”
Jenny prese un secondo strap-on e lo ficcò in bocca a Francesca, Roberta prese un bicchiere e attese che Francesca eiaculò nel bicchiere attraverso la gabbietta, mentre Viky ormai ipnotizzata dalla scena restò a guardare mordendosi le labbra per calmare la sua eccitazione passando le dita sui suoi seni per darsi un poco di piacere.
Francesca eiaculò nel bicchiere e Samy le disse: “brava! Hai goduto e provato piacere come una donna questa sera! Abituati, d’ora in poi questo sarà il tuo massimo orgasmo concesso!”
Francesca: “come la padrona desidera…”
Samy: “ora in ginocchio!”
Francesca si mise in ginocchio dopo che Samy sfilò il dildo dal suo retto dolorante, Roberta prese il bicchiere e gli ordinò: “apri la bocca!” ma Francesca non riuscì ad eseguire l’ordine, allora Samantha cominciò a scuoterlo e colpirlo con pedate e ceffoni fino a quando le disse incazzata: “ora apri quella cazzo di bocca oppure ti becchi 100 frustate!”
Francesca piagnucolando aprì la bocca con faccia schifata, Roberta fece colare molto lentamente tutto il suo sperma dicendo: “Si… Fammi vedere come si riempie la tua bocca! Non sprechiamone nemmeno una goccia… Si… guarda che bocca piena di sborra che hai! Proprio come una puttana!” e quando il bicchiere fu completamente vuoto disse: “ora ingoia tutto” facendo poi un simpatico sorrisino con gli occhi chiusi.
Francesca si mise a piangere e le tre ragazze si misero a ridere, mentre Viky era talmente eccitata che cominciò a scendere con la mano tra le sue stesse gambe.
Samy disse a Viky: “non darti piacere da sola! Hai qui uno schiavo apposta per te!” poi si mise a cavalcioni sopra di lei e continuò: “ora rilassati, lasciati andare, scordati per un attimo chi sei” poi la baciò e Viky contraccambiò il bacio.
Samantha si alzò, sfilò le mutandine a Viky, prese Francesca, la spinse tra le gambe di Viky e ordinò a Francesca: “ora falla godere! Perché se non la farai godere, farò dimenticare a te cosa vuol dire godere! E ogni giorno riceverai 50 frustate senza motivo, chiaro?”
Francesca cominciò a dare piacere a Viky che nel giro di poco urlò come una pazza dal piacere.
Con le ultime forze, Viky disse: “ragazze… Voglio uno schiavo tutto mio!”
Roberta rispose: “la prossima volta troviamoci da me, potrai sceglierne uno e te lo regalerò! Ma ti devo avvertire, da me si può entrare solo con abiti in pelle e stivali con almeno un tacco 12! E mi raccomando anche… Niente mutandine sotto alle gonne!!”
Viky non è mai stata a casa di Roberta, non sapeva cosa aspettarsi, si misero d’accordo su giorno e ora e si concluse la serata a casa di Samantha.
Roberta abitava fuori città, in una vecchia cascina ereditata dai genitori defunti e completamente ristrutturata trasformata quasi in una reggia.
Il giorno della cena a casa di Roby, le tre ragazze si misero d’accordo per andarci con una sola auto dato che era lontana circa 20km, e giunte al cancello ci furono 2 uomini che chiesero loro il motivo della visita a quella casa, “abbiamo appuntamento con Lady Roberta!” disse Jenny ai tizzi dietro al cancello, che aprirono e lasciarono passare le ragazze.
Le 3 amiche entrarono in un parcheggio interrato completamente riscaldato e lontano da occhi indiscreti, dove ad attenderle c’era un uomo nudo con solo il collare e la gabbia di castità che chiese loro i cappotti e le chiavi dell’auto che poi farà avere loro pulita e lucidata.
Le 3 ragazze si diressero verso la porta d’ingresso facendo rimbombare nel locale interrato i loro tacchi.
Vicino alla porta ci furono altri 2 uomini nudi sempre con solo collare e gabbietta in dosso ad attendere le ragazze, che come arrivarono, i due uomini s’inginocchiarono a loro dando il benvenuto e aprendo loro le due ante per facilitare l’ingresso alle tre amiche.
Una volta varcata la soglia, anziché il tappeto rosso ci fu un tappeto di uomini nudi che dovettero calpestare per attraversare la navata dove in fondo ci fu Roberta su un trono con due uomini completamente nudi davanti a lei con le lance incrociate come per voler impedire di avvicinare Roberta.
Roberta disse loro: “lasciatele passare!” ed i due uomini si sdraiarono a terra, poi Roberta disse alle amiche: “entrate pure! Loro sono i miei zerbini, e se vi serve un lucida scarpe usate pure la loro lingua!”
Jenny e Samy non se lo fecero ripetere due volte e si fecero leccare per bene gli stivali, mentre Viky ancora alla scoperta di se stessa e di quel mondo, si limitò a calpestarli e ad avvicinarsi a Roby.
Entrò un ragazzo vestito da cameriera francese e comunica che la cena è servita nella sala accanto.
Le 4 ragazze raggiunsero la stanza adiacente, ma Roby appena varcata la porta si fermò, guardò alla sua destra dove ci fu un uomo nudo, si voltò verso l’uomo e dopo aver poggiato le mani sulle spalle dello schiavo, gli sferrò una potente ginocchiata alle palle facendolo cadere a terra dal dolore, ma anziché lamentarsi, l’uomo, ringraziò la sua padrona e le baciò i piedi.
Viky ancora una volta restò esterrefatta da come l’uomo reagì alla ginocchiata di Roberta.
Le ragazze si sedettero a tavola sotto la quale ci furono 4 uomini nudi, incatenati e tenuti ad un guinzaglio fissata ad un gancio sul pavimento, ognuno davanti ad una sedia.
La domanda che sempre viene posta a Roberta è come facesse a permettersi tutto quel lusso e quella servitù, ma la risposta era molto semplice; Roberta: “la maggior parte dei soldi li ho ereditati dai miei genitori, poi ho un buon lavoro, ma la servitù riesco a finanziarla con la servitù stessa! Questi coglioni mi pagano pure per umiliarli, per torturarli e per usarli a mio piacere…ahahahah”
Una volta sedute, i quattro schiavi sotto al tavolo cominciarono a dar piacere alle 4 ragazze con la lingua, Viky fu sempre più eccitata da queste nuove esperienze che stava vivendo, ma questa volta si lasciò andare e si godette il sesso orale dello schiavo.
Ad un certo punto entrarono 4 ragazzi vestiti da cameriera francese, con la gonna talmente corta che gli si vedeva sotto la chastity cage rosa, con un vassoio ciascuno con la prima portata della cena, posarono i piatti rispettivamente davanti ad ogni ragazza e augurarono buon appetito.
Le quattro amiche mangiarono lentamente a causa dei molteplici orgasmi dati dagli schiavi fino a quando non perdettero del tutto l’appetito per il piacere provato, a quel punto Roby chiamò i quattro ragazzi vestiti da cameriere, che raggiunsero le ragazze, e dopo l’ordine della padrona di casa, si spogliarono restando solo con la gabbietta e cominciarono a dar loro piacere attraverso i seni.
Viky non capì più nulla, non era abituata a tanto piacere, mentre le altre 3 amiche sembrava non ne avessero mai abbastanza da quanto ne erano abituate.
Urlarono tutte dal piacere, e Viky chiese a Roberta: “dammi la chiave della gabbietta! Ho voglia di cazzo!” ma Roberta rispose: “No! La gabbietta non si toglie fino a quando lo decido io! Ora ti mostro cosa è il cuckold!”
Finita la frase Roby urlò: “CUCKY!!”
Tutta la servitù con la gabbietta raggiunse la tavola e si mise in ginocchio in attesa, entrarono 4 ragazzi muscolosi, superdotati e col pene già in erezione, chiesero la mano delle ragazze, le fecero alzare e dopo averle fatte sedere sul tavolo cominciarono a scoparle mentre gli uomini/ragazzi rinchiusi nelle gabbiette restarono fermi a guardare le quattro coppie che godevano come matti.
Quando i quattro ragazzi furono in procinto di venire, sfilarono i loro grossi cazzi e li misero in bocca ai quattro incatenati sotto al tavolo, che erano già pronti ad accoglierli a bocca aperta, sborrandogli in bocca mentre Roberta ordinò: “Ed ingoiatelo tutto!”
I quattro macho aiutarono le ragazze a scendere dal tavolo, fecero un inchino e dopo averle salutate lasciarono la stanza.
Roberta schioccò le dita e la servitù si alzò e lasciò anch’essa la stanza, poi disse alle tre amiche: “la cena è finita ma la serata no! Prima di andarvene ho un ultimo regalo per voi”
Roberta accompagnò le amiche in un’altra stanza che altro non era se non un dungeon super attrezzato dove erano presenti già quattro schiavi completamente nudi e legati pronti a subire qualsiasi cosa le ragazze avessero in serbo per loro.
Roberta disse alle amiche: “qui ci s’è uno schiavo a testa, fateci pure quello che volete” e poi riferendosi a Viky continuò: “Viky, scegli pure quello che vuoi! Scegli bene! Te lo regalo e te lo porterai via con te questa sera!”
Viky scelse quello più a destra, e le altre ne presero uno a caso, cominciarono a torturarli e infliggergli dolore ed umiliazioni, Viky notò come questi schiavi provassero piacere dal dolore e dall’umiliazione; notò come la loro erezione cresceva sempre più in funzione del dolore e dell’umiliazione.
Nel corso della serata Viky scoprì cosa potesse risolvere il conflitto e la discordia che esisteva tra la sua anima ed il suo carattere dolce e gentile, vedendo come la sua anima si sentiva appagata nel provocare umiliazione e dolore ad un uomo e come il suo carattere fosse altrettanto appagato nel vedere l’uomo sottomesso che provava piacere ed eccitazione nel subire umiliazioni e qualunque cosa lei decidesse di fare. Decise di diventare la quarta dominatrice del gruppo, non si sentiva più la dolce Viky, ma si sentiva Eris, la dea della discordia.
La discordia tra la sua anima sadica e il suo carattere dolce e gentile fu finalmente placata.
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