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Mistress Jennifer da in prestito Marco a Susan
La vita di Marco trascorreva senza pensieri come quella di un normale studente universitario della New York University se non fosse per quella gabbietta con cui mistress Jennifer controllava la sua sessualità , infatti la padrona in quel periodo si occupava prevalentemente delle altre schiave e schiavi del suo harem.
Nel tempo però alcune stranezze cominciavano ad emergere: era stato visto frequentare la casa di Jennifer che si sapeva puntasse studenti squattrinati di entrambi i sessi per soddisfare le sue voglie, non era mai stato visto in compagnia di ragazze e raramente era stato visto in qualche discoteca o locale della zona universitaria insieme ad altri studenti.
Nel frattempo l’addestramento di Marco da parte di Jennifer continuava, era stato iscritto in palestra, perché diventasse più muscoloso, attraente e meno gracile, inoltre il suo cazzo continuava a essere tenuto nella cintura di castità dove aveva fatto molti progressi e la sua resistenza era migliorata notevolmente.
Dopo che per la prima volta raggiunse i quindici giorni nella gabbietta senza implorare Jennifer di farlo venire, la mistress gli ordinò di guardare il suo video porno preferito quello dove una padrona inculava a secco un giovane schiavo come lui. Quel video risvegliò i suoi istinti repressi che a fatica cercava di contenere, alla fine Jennifer gli consentì di bere una tisana per riprendersi. Tutto questo continuò per altre tre volte consecutive, ogni volta la cosa gli riusciva meglio della precedente ormai era riuscito a diventare padrone dei propri sensi e la sua testa non ragionava più con il cazzo cosa che rese piena di soddisfazione Jennifer come padrona.
Quello che più era nella testa di Jennifer era di utilizzare Marco per la sua carriera. Nel network dove lavorava, la sua superiore andava in pensione e lei ambiva a quel posto e sicuramente la sua parola avrebbe avuto un’importanza decisiva.
La donna che si chiamava Susan aveva sui 65 anni e Jennifer era a conoscenza dei suoi vizietti sessuali: amava i giovani vergini e sottomessi come Marco da sottomettere e umiliare e Jennifer pensò di usare Marco peri suoi scopi, quindi pensò di invitare la donna a casa sua per bere un aperitivo e per favorire l’incontro fece fare a Marco da cameriere.
Susan fu molto colpita da Marco e disse provocatoriamente ma dove cavoli li trovi questi bei ragazzi così umili e sottomessi, hai veramente delle belle doti relazionali, mi piacerebbe proprio se me lo prestassi. Jennifer le rispose che Marco era ancora vergine, che il suo cazzo non aveva mai conosciuto una donna, quindi la contropartita avrebbe dovuto essere non di poco conto.
Susan insistette chiedendo a Jennifer cosa volesse per avere Marco e questa le rispose il tuo posto. Cara Jennifer, lo sai bene che la decisione non dipende solo da me, rispose la donna, ma Jennifer controbatté dicendo che la sua parola sarebbe stata quella decisiva, al che Susan cedette dicendo che andava bene e che domani sera lo voleva a casa sua per due giorni.
Il giorno dopo Jennifer portò Marco da Susan, questa aprì la porta del suo appartamento e glielo lasciò dicendole che ne poteva fare tutto quel che voleva.
Una volta chiusa la porta Susan baciò Marco sulle guance come per metterlo a suo agio, gli disse di sedersi sul divano che lei avrebbe preso una bottiglia di vino in frigo e due bicchieri per festeggiare l’evento. Voglio che prendi il cavatappi, aprì la bottiglia e lo versi, voglio vedere se sai come ci si comporta con donna o se sei solo un povero imbranato.
Marco non aveva mai aperto una bottiglia di vino in vita sua e ci si mise quasi dieci minuti a capire come aprire la bottiglia, tra gli insulti di Susan che non si dava remore nell’insultarlo e umiliarlo. Anche nel versarlo non si dimostrò più abile, quasi gli tremavano le mani e continuarono gli insulti di Susan che era sensibilmente eccitata e su di giri nell’insultare e umiliare il ragazzo.
La donna invitò Marco a fare un brindisi e a bere il vino, ma si vide chiaramente che non era abituato a bere e che quasi il vino li dava fastidio, quindi per infierire Susan gli ordinò di bere un secondo bicchiere cosa che ebbe un effetto maggiore su Marco che fece quasi una smorfia nel mandare giù il vino.
Susan allora si avvicinò a Marco baciandolo sulle labbra, si vide tutta la goffaggine e l’inesperienza del ragazzo che cercava di fare del suo meglio, mentre Susan cercava di metterlo in difficoltà per umiliarlo e deriderlo.
Susan si tolse allora il reggiseno e ordinò a Marco di leccargli le tette. Le labbra voraci e inesperte si davano un gran da fare nel leccare prima le tette e poi i capezzoli della donna che ridacchiava per la sua goffaggine, ma nel frattempo si eccitava terribilmente a umiliare e prendere a schiaffoni psicologici il ragazzo.
Susan gli ordinò di spogliarsi, ma di restare solo con le mutande, perché solo lei ha diritto di godere lui è solo un lurido schiavo deve solo dare godimento, concludendo di leccarle la sua ricca figa dei quartieri alti pidocchioso di merda e vedi di darti da fare non troverai più una figa così bella da leccare in vita tua.
Per Marco non fu invece così, provava un terribile disgusto nel leccare e dare piacere a una donna anziana, cosa che purtroppo Susan notava e che Marco temeva potesse costargli delle terribili punizioni, cosa che avvenne poco dopo.
Susan gli ricordò tutte le sue mancanze da quando era entrato nel suo appartamento: non era stato quasi capace di aprire una bottiglia, di versare del vino nei bicchieri, quasi aver vomitato facendo il brindisi e per ultimo provando disgusto nel leccarle la figa e sentenziò che adesso doveva essere punito per queste terribili mancanze.
Gli intimò di abbassare gli slip e iniziò a frustargli il sedere, fino a farlo venire bello rosso, ma allo stesso tempo vide che il cazzo del ragazzo diventò bello dritto, si era eccitato ad essere frustato segno che il ragazzo era veramente masochista. La cosa attirò l’attenzione di Susan che accarezzò subito quel bel cazzo lungo, grosso ed eccitato. Appena preso in mano lo sentì subito vibrare segno che sarebbe bastato poco perché avesse un orgasmo, decise quindi di fermarsi, lei voleva solo ricevere piacere non dare.
Mettimelo in figa gli ordinò e guai a te se mi sborri gli disse, cosa che non riuscì molto a Marco, la figa vecchia ed eccitata di Susan non gli provocava le stesse sensazioni delle frustate e delle mani curate della donna che penetrava, ma senza apparente piacere, anzi con un non celato disprezzo che la sua prima volta nella figa fosse con una donna anziana e repellente.
Dopo pochi minuti Susan ebbe l’orgasmo senza che a sua volta Marco riuscisse ad avere l’orgasmo, per umiliarlo ulteriormente gli fece un pompino attività in cui da donna navigata qual’era eccelleva, Marco era in preda agli spasmi sotto i colpi della lingua di Susan che quando sentì che Marco stava per venire lo lasciò li tutto eccitato, asserendo che non si era comportato bene e non aveva diritto di godere e che gli avrebbe messo la cintura di castità per la notte, in modo che non cadesse in tentazione di dare sfogo alle sensazioni che aveva avuto finora.
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